1995 – Arriva Massimo Biagi con 30 peperoncini
Dopo la pausa forzata del ’97 a ripresa è dura. Il Festival 1998 riparte con mille cautele. L’entusiasmo è ancora alle stelle ma sul territorio non si trovano risorse finanziarie. Si lavora in economia puntando soprattutto sulla mostra mercato, sulla satira e sui convegni medici. Melanton e Passepartout sono grandi protagonisti con le loro vignette. Il prof. Enzo Mirone, relaziona su “Eros e peperoncino” con competenza e soprattutto con autorevolezza visto che ricopre la carica di presidente nazionale della Società italiana di andrologia. Dall’Università di Pisa arriva Massimo Biagi con la sua mostra “Peperoncini dal mondo”. Trenta varietà, tanto per incominciare. In pochi anni diventerà la più importante collezione del mondo con oltre 1.200 esemplari.
Fra le “specialità infuocate” un cioccolato piccante di Teramo e un “Filetto del baffo” made in Piemonte, fatto con carne di vitello macerata nel cognac e condita con scaglie di peperoncino piccante.
Un anno cruciale il 1998, per l’affermazione della cultura piccante. Diventa protagonista in tutta Italia, nelle più importanti trasmissioni televisive e sui più diffusi rotocalchi. Come a dire che mentre la Calabria frena, in Italia esplodono curiosità e interesse.