Nella valle dell’Argentino fra aceri e pioppi neri
Un’escursione lungo il fiume Argentino è un’esperienza unica ed indimenticabile. C’è una natura incontaminata e tutto il fascino del Parco del Pollino che è il più grande d’Europa. Si parte in auto dalla superstrada tirrenica. All’altezza del bivio per Santa Maria del Cedro, proseguire per Marcellina fino alla deviazione per Orsomarso. Arrivati nel centro abitato ci sono le indicazioni per l’Argentino. La strada da percorrere è in terza battuta ma agevole. Si arriva a uno spiazzo dove si può parcheggiare l’auto. Le acque limpidissime scorrono nella penombra boschiva fatta di ontani napoletani, pioppi neri, carpini e aceri. Il sentiero è molto largo fino a canale Tufo, dove c’è sulla sinistra una sorgente di acqua potabile. Il posto giusto per un pic-nic. Si può consumare la colazione e ritornare a casa. I più allenati e i più esperti possono proseguire l’escursione. C’è un guado senza ponte, ne’ passerella. Come tutti gli altri che seguono. Il sentiero si fa stretto, ma è abbastanza visibile. Attraversa quattro volte il letto del fiume, fino ad arrivare alla località detta “Pontagnuoli”. Si riconosce da alcune case abbandonate a mezza costa sul versante sinistro. Dopo il sentiero sale lasciando in basso il fiume. Bisogna tenersi a destra lungo un sentiero appena accennato, fino ad arrivare nell’alveo del fiume. Si può proseguire nell’alveo (attenzione alle pietre scivolose!), superando un tratto pianeggiante, fino ad arrivare a una zona accidentata con gole strette e dirupi pericolosi. Un maestoso esemplare di abete bianco che sembra spuntare dall’acqua è l’ultima cosa da vedere. Proseguire è difficile e pericoloso. Anche per gli esperti.